Emergenza nel Tigray: popolazione intrappolata dalla guerra
Emergenza nel Tigray: popolazione intrappolata dalla guerra
Anche questa è solo una goccia, ma tante gocce fanno il mare
La regione del Tigray, in Ethiopia, confina con l’Eritrea. Gli abitanti delle due zone, pur appartenendo a due Stati diversi, hanno lingua, usi e costumi molto simili, possiamo dire che sono come fratelli. Purtroppo, come a volte succede tra fratelli, le due popolazioni si odiano. In passato l’Eritrea faceva parte dell’Ethiopia, dal 1961 al 1991 c’è stata la guerra d’indipendenza Eritrea. Dopo trent’anni la guerra è finita con la vittoria Eritrea, che ha portato all’indipendenza della stessa. Dal 1998 al 2000 c’è stata un’altra guerra tra i due Paesi, per questioni territoriali, finita con l’accordo che sarebbero state le Nazione Unite a definire i confini. Anche se la guerra è finita nel 2000, in realtà non è mai finita la tensione, perché una zona che era stato sancito dovesse essere Eritrea, continuò ad essere occupata dall’Ethiopia. Solo nel 2019 venne sancita la pace tra i due Paesi, grazie all’impegno del primo ministro Etiope e Premio Nobel per la pace Abiy Ahmed (presidente dal 2018).
Il potere politico in Ethiopia negli ultimi 30 anni è stato detenuto dal Tigray Peple’s Liberation Front (TPLF).
Pur essendo Presidente del TPLF, Abiy Ahmed ha idee molto diverse rispetto ai suoi predecessori, che governavano con il pugno di ferro, e la pace con l’Eritrea ne è la prima prova.
Abit Ahmed ha sancito che nel 2021 ci saranno libere elezioni in Ethiopia, il che ha fatto preoccupare l’élite politico militare TPLF che, essendo esponente dell’etnia dei Tigrini, non ha speranze di vincerle, vista la minoranza numerica della popolazione nettamente inferiore rispetto alle altre etnie.
Il TPLF, forte delle risorse economiche e militari accumulate in quasi 30 anni di governo, a settembre 2020 provocatoriamente ha indetto le elezioni nel solo Tigray, e a novembre 2020 ha dichiarato guerra all’Ethiopia, di cui fa parte, con l’obiettivo di mantenerne il comando. Il Presidente Etiope, allo scopo di vincere in fretta la guerra, si è alleato con l’Eritrea, che ha inviato i suoi soldati nel Tigray. Ufficialmente la guerra è finita a gennaio 2021, ma in realtà continua a perdurare anche in questi giorni. I soldati Eritrei continuano ad essere nel Tigray anche in questi giorni e, a causa dell’odio ancestrale che hanno nei confronti dei Tigrini, hanno trasformato questo conflitto in una guerra etnica e non esitano a sparare a vista ai Tigrini maschi e a violentarne le donne. Questa guerra di potere ha, come sempre, un grande sconfitto: la popolazione, che, anche quando a salvarsi dai combattimenti, muore di fame e di sete, essendo l’economia della zona completamente ferma.
Progetto luglio 2021
La guerra civile in Ethiopia, nella regione del Tigray, ha lasciato insopportabili danni per una popolazione già poverissima. Ci sono stati migliaia di morti e migliaia di sfollati nel Sudan. La popolazione rimasta ha il problema della sopravvivenza, fatica a soddisfare il bisogno primario dell’alimentazione.
L’azienda Universal Pack (www.universalpack.it) si è dimostrata sensibile al problema e ci ha dato il sostegno per questa campagna che andiamo ad aggiungere alle nostre attività. Ci siamo posti l’obiettivo di fornire un pasto al giorno a 400 bambini, per la durata di 3 mesi. Per farlo dobbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.
Costo totale del progetto da raccogliere entro fine luglio: euro 20.000
Considerazioni: anche se il tentativo di raccogliere in UN SOLO MESE la somma che permettesse a 400 bambini di avere un pasto al giorno per tre mesi non si è concretizzato, nulla va perduto! Fino all’ultimo euro della cifra raccolta verrà destinato al pasto quotidiano dei bambini. Il progetto continua: con la massima trasparenza continueremo a donare quello che possiamo a chi ne ha bisogno.