Le immagini del libro (ambientato in Namibia) raccontano un’Africa diversa da quella che siamo abituati a conoscere, un’Africa senza guerre, senza violenze, senza spargimenti di sangue, senza bambini morti di fame, insomma un’Africa… buona.
… da pag. 42
Per noi è scomparsa la paura degli indigeni. Gli Himba sono un popolo pacifico, dedito alla pastorizia, che ha voluto mantenere le tradizioni degli antichi avi. Le donne si dipingono la pelle con una mistura di ocra rossa, burro, erbe aromatiche, al fine di proteggersi dai raggi del sole e dagli insetti. Questa mistura rossa è sempre presente sulla pelle, infatti le donne non si lavano mai. Anche i capelli sono tenuti insieme e modellati da olio e ocra mescolati insieme. Le mucche sono talmente importanti per gli Hymba, che per rendersi più simili a loro, sia gli uomini che le donne all’età di undici anni subiscono una menomazione, la modifica della dentatura.
La dentatura umana deve diventare simile a quella bovina, ed ecco che allora, utilizzando un ramo di albero del pane e una
pietra, e un colpo secco… viene estirpato il quarto dente inferiore. Certo sono stranezze, però la sostanza fa anche di questa popolazione un altro pezzo di puzzle della BUONA Africa. Ma è ora di andare a scoprire altri aspetti dell’Africa.
Ed eccoci ora davanti ad un’altra grande paura degli occidentali, la paura degli animali d’Africa, quelli grandi come l’elefante, i predatori come il leone, però la strada è ancora lunga e prima andiamo a scoprire gli animali per noi sconosciuti, ma innocui, gli erbivori.
… da pag. 80
Una sera io e i miei amici abbiamo assistito ad una scena che ha dell’incredibile. Era il tramonto e stavamo fotografando gli animali intenti ad abbeverarsi presso una pozza d’acqua. Ad un certo punto è arrivato un gruppo di una trentina di elefanti. Erano quasi tutti elefanti adulti, però c’erano anche due cuccioli, pazientemente accuditi dalle madri. Gli elefanti si sono fermati per bere e gli altri animali, evidentemente per una legge della natura, la legge del più forte in questo caso, si sono allontanati, dando loro precedenza. Sentivamo i potenti barriti, però ad un certo punto abbiamo cominciato a sentire il ruggito di un leone, che però non si vedeva, stava nascosto e ruggiva sempre più forte. Gli elefanti avevano finito di bere e avrebbero voluto ripartire, però non si sentivano sicuri per la presenza del leone, probabilmente temevano per i loro cuccioli. Ad un certo punto due elefanti hanno lasciato il gruppo e si sono allontanati. Dopo pochi minuti si è cominciato a sentire uno scambio di barriti e di ruggiti. I due elefanti andati in avanscoperta barrivano e il leone rispondeva con i ruggiti. Trascorsa una decina di minuti è sceso il silenzio e i due emissari sono tornati, unendosi al gruppo. Si ricomiciarono a sentire i ruggiti del leone, ma molto in lontananza, aveva preferito cambiare zona. Il gruppo di elefanti ripartì, ora potevano stare tranquilli per i loro cuccioli. Andarono via lasciando il posto alle giraffe, che avevano aspettato pazientemente il loro turno. In questa scena ho trovato il senso dell’Africa, l’anima dell’Africa, della BUONA AFRICA.
Il libro, edito nel 2015, è composto da 80 pagine e da 67 fotografie in grande formato
Questo libro ha un costo di 18 €, a cui vanno aggiunti 6 € di spese di spedizione, una cifra per noi irrisoria, che però in Etiopia equivale quasi ad uno stipendio medio mensile di un operaio. L’intera somma sarà devoluta come finanziamento alla Fonte di Vita ODV.
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